la bellezza delle cose altrui
“Sola come una narcisista, o come una sacerdotessa della Roma antica, una vestale, la custode del sacro fuoco, una vergine. Già, proprio una vergine, poiché questo io sono. Una vergine con le sembianze da pornodiva e i pruriti d’una ninfomane. Un controsenso, un groviglio, un’incognita anche per me stessa, comunque un’entità e non un burattino, una persona che sta ancora cercando il proprio io viaggiando controcorrente. Chi sono? Ora come ora non lo so. Un giorno lo scoprirò o forse no. Di certo, giammai sarò ciò che il mondo pretende che io sia. Pur nella mia confusione, ricuso i fili manovratori.”
“Mio re dagli occhi belli”
Rodesia Vichi
Sin City è un film del 2005 diretto da Robert Rodríguez e Frank Miller.
È tratto dall’omonimo fumetto Sin City dello stesso Miller, una serie indipendente della Dark Horse Comics divenuta un vero e proprio fenomeno cult.
La pellicola è divisa in tre episodi, che raccontano tre storie dell’opera originale di Miller: Un duro addio, Quel bastardo giallo e Un’abbuffata di morte. All’inizio e alla fine del film viene accennata la parte che nel fumetto corrisponde a Il cliente ha sempre ragione.
Tutto il progetto si è svolto sotto la supervisione dell’autore Frank Miller, che è anche co-regista e co-sceneggiatore del film, rimasto affascinato dal progetto del regista Rodriguez, un grande fan del fumetto da sempre.
Oltre a Miller e Rodriguez, è accreditato alla regia anche Quentin Tarantino come Special Guest Director, che ha diretto la sequenza in macchina con Jackie Boy (Benicio Del Toro) dell’episodio Un’abbuffata di morte.
Un duro addio è l`episodio che più amo
Profuma come profumano gli angeli. La donna perfetta. La dea. Goldie. Dice di chiamarsi Goldie…
Marv da Sin City
BUON NATALE
gocce scritte per le mie donnex
ENRICA
Ricordo perfettamente il giorno che ti ho conosciuto
Ero caduta dal marciapiede
Una di quelle cadute
che fanno girare le persone perché avevo le gambe in aria e il schiena e sedere spiaccicato al suolo
Ti sei avvicinato e con tanta gentilezza mi hai alzata
Era un periodo molto triste della mia vita
La mia vista stava calando sempre più e vedevo
A tinte non uniformi in pratica tutto sfocato
non riuscivo a distinguere bene i visi delle persone
L’oculista mi aveva consigliato degli occhiali
Ma io non li avevo mai fatti
I miei occhi blu perdevano di bellezza ed avevo deciso di non metterli
Vedevo malissimo ed inciampavo ovunque
Però non tutti i mali vengono per nuocere
Da allora ho trovato la felicità
Si proprio così.
Tu eri così gentile
E i giorni passavano
Veloci come non mai
Andavamo da per tutto
Tu mi sorreggevi se c’erano gradini, scale o dirupi
Eri sempre al mio fianco ti amavo come nessun altro al mondo
E non mi interessava nemmeno del parere delle amiche che
Più di una volta mi dicevano
Ma con chi ti sei fidanzata
Con quel losco individuo per di più mostruoso
Non mi interessava nulla
Perché io pensavo e penso tutt’ora
Che
Meglio non vederci chiaro
del tutto ombrato ed essere felici
Che vederci chiaro e guardare la verità
Che gli altri vedono perfettamente ed essere infelici!!!!!
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