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MAX SAUCO
Max Sauco è un artista che ritiene di essere in grado di sviscerare il mondo interiore, l’inconscio dell’essere umano. Lo fa attraverso la svestizione del corpo, l’unico modo per osservare l’aspetto più genuino.
Perché l’inconscio è tenuto celato dalla maschera dello status sociale e biologico, ma sono pronti ad emergere – rimasti inalterati nel corso di milioni di anni – i sentimenti, le emozioni, l’ego.
E’ più semplice indossare un costume di carnevale o applicarsi una maschera durante uno spettacolo. Sauco è infatti una specie di costumista, che svela le persone sapendo togliere le maschere, in modo da mostrare la reale natura, incorruttibile, bella e genuina e, quindi, davvero unica.
gocce scritte per desdemona
DESDEMONA E IAGO
Siamo stati una sola cosa
1 istante a 3/4
narcotizzato
sconclusionato
immorale
questo era il senso del nostro amore
che ostinato andava avanti infausto
senza avere nessuna logica.
Io e te anime senza contenuto in una sola e putrida consistenza fluida senza colore
io e te il vuoto assoluto in un orgasmo continuo…….mio unico e perfido amore!!!!
NICOLE STEEN
icone glamour mescolate ad originali illustrazioni punk-gotiche
DESDEMONA E IL DEMONIO
Mi guardavi le scarpe
cercando di capire in che modo i miei tacchi potessero farmi più alta
Dove potevi arrivare
senza alzarmi in braccio o tenermi sulla finestra,
certo la tua altezza ti impediva di fare ciò che volevi di me
senza quei tacchi rossi,
cercavi la posizione giusta senza rifletterci più di tanto
ma tu mi volevi li
così semplicemente nuda,
vestita solo dei mie altissimi tacchi
affacciata alla finestra
in modo che tutti potessero vedere la mia faccia…
all’acme del piacere
e capire quello che tu mi stavi facendo senza farti vedere
guardare quelle labbra che mordevo eccitata
e le unghie lunghissime laccate sempre di rosso
che graffiavano sulla superfice della finestra
su un corpo bianco latte
mentre tu eri nascosto dietro di me
coperto dalla tenda
e il tuo corpo che mi lanciava
pressioni possenti e laceranti senza mai fermarsi
era così che mi sentivo una bambola esposta in vetrina agli occhi di un pubblico incuriosito ed eccitato,
ed era così che tu volevi farmi sentire un oggetto esposto al giudizio degli altri
perchè tu così mi amavi e dio solo sa quanto fosse vero
quell’amore perverso!!!
E’ te che adoro
Sarai sempre la mia puttana
Sarai la madre di mio figlio
E una figlia per il mio cuore
Ragazza adorabile, sei la bellezza nel mio mondo
Senza te non ci rimangono ragioni da cercare
E tirerò i tuoi denti storti
Sarai perfetta proprio come me
Sarai un’amante nel mio letto
E una pistola puntata alla mia testa
Non dobbiamo mai stare separati
Non dobbiamo mai stare separati
ava adore – smashing pampkins
Gernot è nato nel 1969 . E ‘un pittore , illustratore freelance, scultore e designer che vive e lavora in Baviera (Germania). Dopo aver esposto in grandi dimensioni , immagini di macchine spaventose e creature brutte in pittura ad olio negli anni ’90 , ha deciso di concentrarsi di più della sua preferenza per il bizzarro, insolito e soprattutto la forma femminile.
illustrazioni di amanti , ponygirls voluttuose , suore mascherate e ancelle gommate . La conseguenza sono state le sue prime pubblicazioni su riviste fetish come Secret e Twilight e una collaborazione permanente con la rivista leader nel mondo in questo genere – Marquis.
Gernot disegna e dipinge i suoi bizzarri personaggi per lo più con una strizzatina d’occhio lussurioso , ma con serietà tecnica e passione.
gocce scritte per desdemona vs iago
Ora e sempre nel bene nel male
Eravamo seduti l’uno contro l’altro di spalle
Nudi come vermi
Ci eravamo promessi di non parlare
Di non fiatare
Di non urlare
Di non muovere le mani
Andò avanti per un ora o più.
Non ricordo
Quando cominciasti a battere i piedi sul pavimento
Era un modo strano quello di sempre per
farmi sentire il tuo disagio
Quel disagio che avevi per me
Per la tua vita per le cose in generale
Eri forse stufo di quel gioco
Mi alzai di scatto sporgendomi dalla finestra
Era aria quella che volevo sentire
Aria fresca sulla faccia
Fissai il vuoto ma non ci vedevo nulla
Non ho mai visto nulla nelle cose
Come non ho visto mai nulla in te
ma c’era qualcosa in te che faceva parte di me
Forse uno zero bianco che ci chiudeva a cerchio
Uniti nell’inerzia
Fu un attimo e non capii
come non capivo mai tutte le cose che il tuo delirio ti diceva di farmi
Mi tirasti per i capelli e mi legasti stretta con delle corde
Rozze
avevo la faccia schiacciata sul letto
a stento riuscivo a respirare
Era una sorta di umiliazione o penitenza
o
era solo il tuo assurdo modo
per farmi sentire la sensazione che tu avevi nel cuore……..’INDOLENZA’
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