Nato il 18 febbraio 1953 a Talence, nel sud-est della Francia, non lontano dal pittoresco porto di Bordeaux, dopo un breve e mal sopportato periodo di studi, Gérard Rancinan entra prestissimo nel mondo del foto-giornalismo. Viaggia moltissimo da diversi anni e sembra non avere una vera e propria dimora fissa.
Lavoro
A 15 anni, diventa apprendista-tecnico di laboratorio nel dipartimento fotografico del quotidiano Sud-Ouest di Bordeaux e dopo tre anni di lavoro in camera oscura diventa il più giovane fotogiornalista di Francia. É a questo punto che gli viene affidato il primo reportage per il giornale: riprendere un incidente di camion. I suoi lavori e la sua abilità (già) evidente lo portano a diventare una delle personalità di spicco dell’ agenzia Sygma, con cui collabora dal 1973 al 1978. Nel 1978 è ingaggiato da People: inizia così a girare il mondo e a seguire diversi eventi importanti a livello mondiale: guerre, catastrofi naturali, Olimpiadi. Nel 1986 decide di lasciare l’agenzia per dedicarsi in toto ai progetti fotografici che da sempre destano il suo interesse. Ha fotografato moltissimi personaggi celebri e la sua raccolta più famosa è Rancinanexploit, dove ritrae numerosi noti sportivi. Nel libro Photographers il fotografo ha riunito 25 colleghi, per celebrarli e metterli a nudo. In Italia alla Triennale di Bovisa di Milano nella mostra La Trilogia del Sacro Selvaggio, ha esposto più di 60 immagini realizzate in collaborazione con la giornalista Virginie Luc.
Stile
Provocatorio, enfant prodige, talento naturale. L’arte di Rancinan si è modificata molto, negli anni. Dagli inizi documentaristici, legati a reportage di cronaca, agli ultimi anni, in cui il fotografo ha avuto modo di dare spazio alla sua arte, senza influenze o impedimenti. Oggi, Rancinan propone i propri “viaggi verticali” dentro l’uomo, compiuti al fine di indagare le pulsioni più sacre dell’uomo, quelle più primitive e violente, spesso riflettendo su temi quali il pagano e il divino, il sacro e il profano, l’ anarchico e il potente. Potendo soddisfare così la sua voglia di “esprimere dei giudizi”.
Frase
«I cambiamenti mantengono con i piedi per terra. Sono come la luce che pervade una casa».
la bellezza delle cose altrui
nello spigolo del tuo libro
nell’angolo della tua bocca
dove rimane impigliata la parola taciuta
sono la nota
sono il suono
e la disgrazia
della vita che stritola.
Non voglio toccarti il cuore,
voglio spaccartelo in due
quel muscolo.
Luminal – Isabella Santacroce